Oggi la Chiesa cattolica festeggia sant’Agata martire con il seguente martirologio: “vergine e martire, che a Catania, ancora fanciulla, nell’imperversare della persecuzione conservò nel martirio illibato il corpo e integra la fede, offrendo la sua testimonianza per Cristo Signore”.
Agata morì, dopo indicibili torture tra le quali il taglio dei seni, il 5 febbraio 251. A lei dal 3 al 6 febbraio Catania dedica una grande festa che è considerata una delle tre principali feste cattoliche a livello mondiale per affluenza. Le reliquie della Santuzza Bedda, rientrate nel 1126 da Costantinopoli, sono poste su un carro d’argento detto Vara che viene portato in processione per la città. Nella processione del giorno 4 esso è adornato con garofani rosa (simboli del sangue e dunque del martirio subito dalla santa), mentre in quella del giorno 5 è addobbato con garofani bianchi (simboli di purezza, castità e di fede al Signore). Legati al veicolo due cordoni di oltre 100 metri cui si aggrappano centinaia di “Devoti” (con il sacco agatino ossia la suddetta tunica bianca stretta da un cordone, cuffia o papalina nera, fazzoletto e guanti bianchi) che fino al 6 febbraio tirano instancabilmente il carro. La Vara viene portata in processione preceduta dalle dodici candelore, delle grandi statue lignee che un tempo erano intagliate nella cera, appartenenti ciascuna alle corporazioni degli artigiani cittadini.
Tutto avviene fra ali di folla che agita bianchi fazzoletti e grida Cittadini, cittadini, semu tutti devoti tutti !
Vari gli artisti hanno dedicato opere alla Santa catanese Tra loro ho scelto per voi la tela di : Sebastiano del Piombo, artista nato a Venezia nel 1485, e la sua “Il martirio di sant’Agata” ora a Palazzo Pitti a Firenze.