La lezione di Stefano Rodotà a un anno dalla scomparsa
Pochi intellettuali hanno interpretato “la missione del dotto” con la passione ragionata e intransigente di Stefano Rodotà. La sua infaticabile testimonianza in favore delle ragioni della dignità umana e della solidarietà sociale si è articolata con assoluta coerenza sia nei diversi ruoli civili ricoperti – di docente, di pubblicista, di parlamentare, di Garante della privacy – sia nelle diverse aree tematiche investite della sua riflessione: dalla funzione, e limiti, del diritto di proprietà, alla teoria dei beni comuni, alla incidenza delle nuove tecnologie sui rapporti sociali e la condizione del cittadino. Il tutto all’insegna di una ispirazione culturale laica, illuministica e solidaristica radicata in una fedeltà alla Carta costituzionale tanto rigorosa quanto adeguata in senso evolutivo ai mutamenti della realtà economico-sociale e tecnologica. I temi di tutta la sua esistenza sono i diritti, quelli individuali e sociali, perché “è da quelli che si misura la qualità di una società”.
A un anno di distanza dalla scomparsa (avvenuta il 23 giugno 2017), la figura e l’opera di Stefano Rodotà verranno ricordate da tre autorevoli testimoni del suo magistero.
Intervengono
Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano
Valerio Onida, Costituzionalista
Salvatore Veca, Filosofo
Presiede
Alberto Iannuzzelli, Presidente Società Umanitaria
Introduce
Gustavo Ghidini, Responsabile Commissione Cultura Società Umanitaria
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