La Società Umanitaria è dove nasce e dove continua a crescere la mia professionalità e il mio modo di fare e di intendere la cultura della solidarietà.
Da trent’anni mi onoro di lavorare in questa realtà, che dirigo e che amo profondamente per lo spirito che la anima.
Entrare nei bellissimi chiostri quattrocenteschi significa entrare in contatto con un mondo fantastico: incontrare persone che entrano ed escono dalle aule o che si aggirano per i corridoi frettolosamente per non perdere l’inizio di una lezione; sentire il suono melodioso degli strumenti dei nostri giovani musicisti che provano un brano prima di un concerto mentre si cammina sotto i porticati; incrociare ragazzi vocianti sporchi di farina che escono dalla nostra panetteria perché hanno finito la loro ora di lezione; assistere ad un sfilata di alta moda nel Salone, ad uno spettacolo cinematografico nel chiostro dei glicini e ad una presentazione di un libro in sala D’Ars.
Di fatto, solidarietà non significa fare la carità, ma promuovere l’emancipazione delle persone aiutandole a diventare loro stesse protagoniste del proprio futuro.
Questo è il valore di fondo che condivido e che cerco di far crescere nelle attività dell’Umanitaria. Non amo pensare a generici progetti per il futuro, ma alle tante cose che, i miei colleghi, i volontari ed io, siamo riusciti a fare animati da questo spirito.
focus su Umanitaria
L’Umanitaria, nata oltre 120 anni fa, è un punto di riferimento storico per la solidarietà a Milano. Quello che cerchiamo di fare è rispondere ai nuovi bisogni leggendo in trasparenza i mutamenti sociali e politici in continuo divenire. Le emergenze di oggi sono i bambini sempre più abbandonati a sé stessi, i giovani con poche prospettive nel futuro, gli anziani sempre più soli ed emarginati, i detenuti, gli extracomunitari, i disoccupati.
Alla disoccupazione rispondiamo con corsi di formazione professionale; per i giovani proponiamo corsi serali di approfondimento culturale e borse di studio, sia per ricerche scientifiche sulle nuove povertà e i nuovi bisogni sia in campo musicale; combattiamo la solitudine degli anziani con centinaia di corsi per il tempo libero tenuti tutti da volontari.
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Il mondo, in continuo cambiamento, chiede nuove modalità di aggregazione e nuove offerte culturali e questo è ciò che intendo continuare a fare con i miei collaboratori.
Oltre cento anni fa Umanitaria ha dato vita al sogno di un nuovo modo di intendere la solidarietà, l’educazione e l’emancipazione sociale.
Ora continua la mia, anzi, la nostra sfida: siamo alla continua ricerca di persone che ci supportino e che decidano di mettersi in gioco, trovando nell’Umanitaria un punto di riferimento che fornisce un riscontro fattivo ai problemi sociali.